Un tempo per la maternità interiore

Libri

Un tempo per la maternità interiore

Indice

Ringraziamenti
Prefazione,
di Jeanne Magagna
Presentazione alla nuova edizione, di Isabella Lapi e Laura Mori
Introduzione, di Gina Ferrara Mori

1. La storia è già iniziata. Gli incontri preliminare nell’Infant Observation, di Laura Mori e Isabella Lapi
2. L’annuncio in gravidanza: annunciazione o verdetto? di Luigia Cresti Scacciati e Laura Mori
3. La Pre-Infant Observation, di Luigia Cresti Scacciati e Cristina Pratesi
4. L’ascolto delle future madri, di Linda Root Fortini
5. Ecografia e processi interiori, di Luigia Cresti Scacciati
6. Il formarsi del grembo psichico: la trama e l’ordito, di Mariarosa Ceragioli, Arianna Luperini, Gabriella Smorto
7. Nella stanza di analisi: la gravidanza interroga lo strumento analitico, di Arianna Luperini
8. Verso la maternità durante l’analisi, o in consultazione psicoanalitica, di Marco Mastella
9. I tempi della maternalità, di Fiorella Monti
10. Fare o non fare un bambino: movimenti interni alla ricerca di nuovi equilibri, di Gabriella Smorto
11. Essere accolte nella consultazione, di Cristina Pratesi
12. La formazione degli operatori della nascita, di Isabella Lapi

Appendice I – La crisi della “maternità interiore” e il suo riflesso nella consultazione partecipata di Dina Vallino
Appendice II – Nello stesso posto: il feto come paziente di Gina Ferrara Mori.
Appendice III – In ascolto della paternità interiore di Isabella Lapi e Laura Mori

Isabella Lapi, Laura Mori

Presentazione alla nuova edizione

Presentiamo ai lettori la nuova edizione del libro Un tempo per la maternità interiore attesa da tempo da quanti hanno interesse a conoscere i processi psicologici della gravidanza e gli albori della relazione madre-bambino secondo un nuovo vertice di osservazione.

Maternità interiore indica la condizione psicologica più intima della donna in attesa, in tutta la ricchezza dei suoi movimenti psichici, nuove rappresentazioni mentali, vissuti, ambivalenze, conflitti, che la porteranno ad assumersi lo statuto identitario di madre e a essere pronta a incontrare il bambino. Si tratta di un concetto organizzatore che, nella sua dimensione clinica, consente di raffigurare in modo immediato e globale la situazione interiore della donna madre e, nella sua dimensione funzionale, è un utile vertice dal quale guardare alla maternità con attenzione rivolta ai bisogni psicologici più profondi.

Nel libro è narrata la storia del concetto, che nasce da un’idea originale di Gina Ferrara Mori che per svilupparla creò un gruppo di studio denominato Osservatorio della Maternità Interiore. L’Osservatorio è stato attivo per molti anni ed è stato ritenuto

il più importante Gruppo di Ricerca e di Prevenzione, originato dall’integrazione dell’Infant Observation e della psicoanalisi nell’esplorazione della relazione madre-bambino, la quale inizia molto prima della nascita del bambino e si rivela attraverso i vissuti e le rappresentazioni mentali della madre (Vallino 2014).

L’Osservatorio fu condotto da Gina Ferrara Mori e basò il proprio lavoro su un dispositivo osservativo nuovo chiamato Pre-Infant, definito da Gina Ferrara Mori al primo I° Convegno nazionale di Infant Observation svoltosi a Firenze nel 1999, e successivamente illustrato al VI Congresso Internazionale di Cracovia (2002):

Il termine “Pre-Infant Observation” sottolinea la sua filiazione dalla metodologia della Bick ribadendo il carattere longitudinale (continuativo) dell’esperienza osservativa fino dall’inizio della gestazione nel lungo percorso interiore verso il divenire madre, risalire alle prime costruzioni delle future relazioni madre–bambino contenenti una predittività non ben definibile, e gettare una luce nitida sulle vicende originarie che formano il progetto-bambino e mettono in movimento i processi psichici dello statuto gravidico (Ferrara Mori 2002).

Fin dalle sue prime applicazioni la Pre-Infant rivelò un potenziale di applicazione molto ricco e utile, come afferma ancora Ferrara Mori:

L’esperienza della Pre-Infant prepara ad affrontare il territorio delle terapie madri-bambino, le consultazioni con i genitori, e in particolare l’intricato intreccio fra biologia e psichismo nel “fare o non fare un bambino”, nelle nostre stanze di terapia l’esperienza del “materno”, non contrapposto al paterno né appartenente esclusivamente all’identità di genere, ci colloca nello specifico della gestazione analitica in quell’area, non solo di holding, ma di creazione di atmosfere di dialogo ed intimità con ritmi e tessiture di complesse interrelazioni verbali e non verbali (2009).

Nella metodologia di lavoro dell’Osservatorio il vertice osservativo si intrecciò con l’esplorazione della maternità in altri campi come le arti figurative e il cinema dove vengono colti con la profondità e l’immediatezza propria dell’arte stati d’animo e vicende materne iconiche. Da questa metodologia, ricca e feconda, è nato il libro successivo Aspettando. Figure della maternità (Ceragioli M.R., Luperini A., Mori L. e Smorto G. 2011), con immagini pittoriche e brevi testi, a volte brevissimi, che possono evocare eventi interni ed esterni della maternità e possono essere letti in tanti modi diversi a seconda del momento e della storia individuale dei futuri genitori, promuovono un tempo nel quale possono affiorare emozioni e pensieri legati alla gravidanza.

Dal 2008, quando i lavori dell’osservatorio furono raccolti e pubblicati in Un tempo per la maternità interiore, le nuove idee contenute nel libro sono andate sempre più diffondendosi e dando vita a molte successive esperienze, così numerose da essere impossibili da citare una per una: sono sorti nel tempo nuovi gruppi di psicologi, psicoterapeuti, psicoanalisti impegnati sullo studio della maternità interiore con la stessa metodologia dell’osservatorio; la Pre-Infant è stata usata in ricerche osservative e ormai adottata nei training formativi di alcune scuole di specializzazione in psicoterapia; molti corsi di aggiornamento e di formazione per ostetriche, psicologi, medici impegnati nei servizi per la nascita hanno adottato il vertice della maternità interiore; l’applicazione del concetto si è estesa a contesti diversi da quelli originari dell’osservatorio, come per es. punti nascita, reparti di pediatria e di terapia intensiva neonatale, o a situazioni cliniche diverse, come il lutto perinatale, la procreazione medicalmente assistita, le consultazioni psicologiche in diagnosi prenatale, il sostegno alla genitorialità adottiva (Mastella 2008) e altre, come si potrà vedere nella bibliografia.

La traduzione inglese e l’uscita del libro nel Regno Unito con il titolo From Pregnancy to Motherhood (Ferrara Mori 2015) hanno ulteriormente ampliato la diffusione del concetto e gli scambi professionali sulle tematiche della maternità.

Dall’Osservatorio, infine, è nato un nuovo gruppo che ha esteso lo sguardo osservante ai futuri padri: il gruppo, composto da psicoterapeuti e psicoanalisti1 che si sono riuniti una volta al mese per un periodo di circa quattro anni, ha esplorato i processi psichici di costruzione dell’identità paterna individuando anche per l’uomo una dimensione interiore identitaria che hanno chiamato Paternità interiore. Il gruppo ha lavorato in maniera simile all’Osservatorio attraverso l’osservazione dei padri nelle stanze di consultazione e terapia, nei gruppi di preparazione alla nascita rivolti ai padri e nelle Infant Observation; al lavoro clinico e osservativo si è intrecciata la riflessione su testi letterari, rappresentazioni artistiche, film e documentari. I lavori del gruppo sono stati poi raccolti nel libro Diventare padre. Sguardi sulla Paternità Interiore (Mori L., a cura di 2021), rivolto anch’esso sia a un pubblico di operatori del settore sia a un pubblico non specializzato, futuri padri, coppie in attesa, ecc.., adottando uno stile narrativo molto vicino alla vita direttamente vissuta e un linguaggio non saturo e il meno tecnico possibile, mutuato dalla letteratura.

In questo quadro di grande interesse e vivacità di idee ed esperienze si colloca la nuova edizione del testo sulla maternità, la cui pubblicazione acquista in questo contesto di sviluppo il senso di completare l’esplorazione intima della genitorialità.

Questa nuova edizione comprende il corpus originale del 2008 accogliendo la revisione e l’aggiornamento effettuati per l’edizione inglese del 2015, ed è arricchita da due nuovi testi: un inedito di Gina Ferrara Mori e un capitolo sulla Paternità Interiore. Sono stati posti in Appendice, dopo il testo di Dina Vallino, a sottolineare, come nella prima edizione, che si tratta di lavori correlati con il costrutto della maternità interiore ma non elaborati dentro l’Osservatorio.

L’inedito è un contributo sul tema della nuova triangolarità che si forma nel corso di un’analisi quando inizia la gravidanza di una paziente, stimolato dalla partecipazione all’ intervista-dibattito promossa dalla rivista Interazioni su questa tematica (Micotti, Enuncio e Craba 2012). Dopo premesse sull’attenzione al feto che deve essere data dagli operatori durante la prenatalità (ecografie, ecc.), vengono discussi stati diversi della mente dell’analista e trasformazioni del setting legate alla presenza del feto nel suo nuovo statuto di paziente. La pubblicazione dell’inedito appare particolarmente importante perché ha anticipato la nuova attenzione al bambino che viene data oggi in psicologia perinatale, definita nella visione più attuale “babycentered” (Imbasciati, Cena, 2020), e dà indicazioni utili, con ricchi esempi clinici appartenenti all’autrice, per il lavoro psicoterapeutico.

Il capitolo sulla Paternità Interiore, mantenendo alcune caratteristiche del libro “Diventare padre. Sguardi sulla paternità Interiore” su cui è basato, come lo stile narrativo e l’uso di brani tratti dalla letteratura, illustra il processo identitario del divenire padre nel suo intreccio con la dimensione intima materna.

-Biografia curatore

Gina Ferrara Mori, pediatra, libera docente in psicologia, psicoanalista con funzioni di training della Società Psicoanalitica Italiana (SPI), esperta in psicoanalisi infantile e in Infant Observation secondo il metodo di Esther Bick, con contributi noti in campo internazionale. La sua lunga esperienza di lavoro clinico e l’attività scientifica e didattica presso l’Università di Firenze e la SPI sono documentate nei suoi numerosi scritti. Il volume Sulla storia della psicoanalisi infantile in Italia (2007) le dedica un capitolo. È Socio Onorario della AFPP e ha svolto per l’Associazione attività didattica e supervisioni.

Co-autori dei vari capitoli: Maria Rosa Ceragioli, Luigia Cresti Scacciati, Linda Root Fortini, Isabella Lapi, Arianna Luperini, Marco Mastella, Fiorella Monti, Laura Mori, Cristina Pratesi, Gabriella Smorto, Dina Vallino.

1 I componenti del gruppo e co-autori di questo libro – alcuni di loro co-autori del libro sulla maternità – sono, in ordine alfabetico: Chiara Casavecchia, Marco Cenerini, Maria Rosa Ceragioli, Luigia Cresti, Elisabetta Fattirolli, Alfredina Fiori, Linda Root Fortini, Carla Italiano, Isabella Lapi, Arianna Luperini, Danilo Messina, Laura Mori, Cristina Pratesi, Gabriella Smorto. Agli incontri ha partecipato con attenzione e con una funzione paterna” lo psicoanalista Franco Mori.