Percorsi di crescita: Dagli occhi alla mente

Libri

Percorsi di crescita: Dagli occhi alla mente

Indice

Presentazione, di Luigia Cresti Scacciati e Simona Nissim
Introduzione, di Gina Ferrara Mori

PARTE PRIMA
INFANT OBSERVATION E RICERCA

Prima della lettura dei lavori, di Alba Greco

Un colpo di genio: l’unicità del Metodo di Esther Bick, di Andrew Briggs

L’osservazione del neonato come strumento di ricerca sui disturbi alimentari della prima infanzia e sull’esperienza dell’oggetto combinato, di Ornella Caccia

Sviluppo umano e ricerca: vicissitudini del primo periodo dell’alimentazione, di Liliana Berta e Monica Cardenal
Dagli occhi alla teoria della mente. Il ruolo dell’imitazione neonatale nella rappresentazione di sé e dell’altro, di Paola Farneti

PARTE SECONDA
ESTENSIONI DELL’INFANT OBSERVATION

Prima della lettura dei lavori, di Isabella Lapi
Osservazione di una relazione «madre-bambino», a partire dalla gravidanza, di Joaquim Couto Rosa, Christina Mendes e Erica Roth
Dove sono i bebè prima di nascere?, di Rosella Sandri
La «pre-Infant Observation» di una gravidanza gemellare e la continuità con il successivo percorso di crescita, di Luigia Cresti Scacciati

Pensieri sul gioco dall’Infant Observation, di Dina Vallino

PARTE TERZA
INFANT OBSERVATION E FORMAZIONE

Prima della lettura dei lavori, di Giovanna Maria Mazzoncini
L’impatto dell’Infant Observation sulla dinamica delle équipe, di Régine Prat, Maguy Montmayrant e Pierre Delion
Il processo di apprendere ad osservare sul versante dell’osservatore e della madre, di Simona Nissim, di Maria Pagliarani

Apprendere dall’esperienza-Esperienza dell’apprendere. L’Infant Observation come momento formativo-didattico in Università, di Marco Francesconi, Roberto Basile et al.

Mentalizzare l’esperienza oltre l’ovvio dell’evidente. Ovvero, crescere come professionisti, come genitori, come formatori, di Daniela Scotto di Fasano et al.

PARTE QUARTA
IL METODO DELL’INFANT OBSERVATION

Prima della lettura dei lavori, di Dora Sullam
L’insegnamento di Esther Bick nella conduzione dei seminari di Infant Observation, di Jeanne Magagna
Riflessioni sull’insegnamento di Esther Bick e l’Infant Observation a partire dal lavoro di Jeanne Magagna, di Luciane Falcão

Dal bambino pensato al bambino osservato. Modelli contrastanti o integrazione di tecniche per l’analisi delle prime fasi di sviluppo? Di Maurizio Stupiggia e Patrizia Violi

PARTE QUINTA
L’USO DELL’INFANT OBSERVATION IN SITUAZIONI PARTICOLARI: GEMELLARITÀ, PREMATURITÀ, PEDIATRIA

Prima della lettura dei lavori, di Pia Massaglia

Dalle braccia alla mente nel mondo a parte della neonatologia. Le emozioni degli operatori quando nascere è difficile, di Piergiuseppina Fagandini e Margherita Clò

Uno studio retrospettivo su sei gemelli. Dalla gravidanza plurima all’essere madre di una comunità di bambini, di Linda Root Fortini e Laura Mori

Unità primitiva, svezzamento e separazione psicologica in gemelli quadrigemini, di Nohemì Reyes de Polanco

Conclusioni, di Eleonora Pilo di Boyl  e Cristina Pratesi

Bibliografia

 

Presentazione alla nuova edizione

Il metodo dell’Infant Observation, messo a punto da Esther Bick a Londra negli anni ’50, ha conosciuto negli ultimi decenni una diffusione a livello mondiale, anzitutto come prezioso strumento di formazione per psicologi, psicoterapeuti e operatori sociosanitari e, più in generale, fra quanti lavorano nel campo delle relazioni umane. Applicata su larga scala ai contesti istituzionali e a nuove aree di indagine, questa originale metodologia osservativa ha rivelato anche ricche potenzialità come strumento di ricerca per la conoscenza del bambino e del suo mondo affettivo originario, oltre che per l’individuazione precoce dei microdisturbi della relazione primaria bambino-genitore cui possono conseguire distorsioni in senso psicopatologico. Da ciò è emersa l’importanza delle implicazioni predittive e “trasformative” che l’Osservazione partecipa e contiene. Questo tipo di approfondimento si riferisce a campi di indagine finora relativamente poco esplorati, come quelli riguardanti il percorso interiore della gravidanza e della maternità, le situazioni di nascita prematura o pluri-gemellare, l’area del gioco interattivo bebè-genitore, ecc. L’estendersi dei campi di applicazione e di esplorazione comporta la necessità di una riflessione attenta sui rischi di alterazioni, sulle possibili critiche e sul confronto con altre metodiche di osservazione utilizzate in altri contesti scientifici, in uno spirito di apertura al nuovo e allo sconosciuto, in linea con l’impronta creativa che animò il lavoro di Esther Bick.

 LUIGIA CRESTI, psicologa e psicoterapeuta psicoanalitica, è membro fondatore e didatta dell’Associazione Fiorentina di Psicoterapia Psicoanalitica (AFPP). Si occupa da molti anni dell’uso dell’Infant Observation nella formazione e delle estensioni del Metodo Bick, in particolare all’area della gravidanza e della “maternità interiore”. Dirige la rivista scientifica Contrappunto.

SIMONA NISSIM, neuropsichiatra infantile, membro dell’AFPP e della Società Psicoanalitica Italiana, è didatta del Centro Studi “Martha Harris”, di cui coordina il Corso Clinico Quadriennale in Psicoterapia Psicoanalitica per bambini, adolescenti e famiglie (modello Tavistock). Ha come interessi prevalenti la comprensione e la cura dell’autismo infantile e lo studio dell’Infant Observation e delle sue estensioni al campo della formazione e della ricerca.