Nightmare – Dal profondo della notte
Novembre 7, 2020 2024-08-14 8:13Nightmare – Dal profondo della notte
Nightmare – Dal profondo della notte
L’incubo dell’adolescenza
a cura di Luca Ricci
tempo di lettura 2 minuti
Titolo originale: A Nightmare on Elm Street
Regista: Wes Craven
Anno: 1984
Produzione: Stati Uniti d’America
Il maglione a righe orizzontali rosse e verdi, il cappello, le ustioni e… il guanto con i rasoi al posto delle dita. L’estetica di Fred Krueger è diventata iconica. Soprattutto il guanto e il suo comparire nei sogni, per renderli incubi reali.
In una cittadina di provincia, un gruppo di ragazzi inizia ad avere strani incubi in cui compare un uomo che li perseguita, tentando di ucciderli. L’uomo compare nei sogni di tutti e ha un maglione a righe orizzontali rosse e verdi, un cappello, delle ustioni sul volto e un guanto con i rasoi al posto delle dita. E ci riesce con Tina, una sera in cui i suoi genitori erano fuori e i suoi amici erano andati a farle compagnia. Così come c’era andato il suo fidanzato, col quale fa l’amore prima di essere uccisa nel sonno (e nel sogno) e che assiste alla sua morte. Il fidanzato viene accusato e incarcerato. Nancy, la protagonista, che aveva parlato con Tina dei brutti sogni, inizia ad avere paura. Anche a lei compare in sogno l’uomo col guanto e le dita affilate che tenta di farle del male. Sembra che Nancy abbia un legame speciale con quest’uomo. Gli amici morti le si manifestano, quasi ad avvertirla. La madre di Nancy, preoccupata, la fa visitare in una clinica e durante uno studio del sonno la ragazza si sveglia con in mano un cappello, portato dal profondo dell’incubo. Il cappello apre una strada: il possessore è Fred Krueger e secondo Nancy può essere portato fuori dal sogno e ucciso nella realtà. Fred Krueger era un infanticida che, scampato al giudizio per un cavillo legate, era stato ucciso dai genitori e poi bruciato nella cantina della madre e del padre di Nancy. La ragazza si prodiga per portare avanti il suo piano di uccidere Krueger con l’aiuto del fidanzato (un giovane Johnny Depp al debutto). Nancy, quindi, entra nei propri incubi…
Nightmare è una storia di vendette e contro-vendette. Sembra che Krueger voglia portare a termine l’impresa malata da infanticida… ma perché ha atteso proprio che i piccoli arrivassero all’adolescenza? E perché uccide proprio dal sogno? A mio avviso, questi due elementi sono il fulcro della capacità terrorifica del film. Adolescenza e sogno, pulsioni, crescita sessuale, libertà, e caduta delle difese coscienti, del controllo, delle inibizioni, realizzazione del desiderio. Narrativamente, gli incubi mortali compaiono subito dopo che due ragazzi sono stati in intimità, come a segnalare allo spettatore che qualcosa è emerso, qualcosa di nuovo e dirompente ha fatto il suo ingresso nelle trame di vita dei personaggi. È la coppia sessualizzata che soccombe per prima. Nancy sembra avere il compito di “attraversare” questo cambiamento epocale e di provare a traghettare anche la famiglia verso un nuovo assetto.
L’arma di Krueger è una mano con dei rasoi al posto delle dita, inquietante simbolo del toccare, dell’esplorare e dell’usare il proprio e l’altrui corpo. Krueger sembra tornare dopo un periodo, che viene da dire “di latenza”, per uccidere i piccoli che non è riuscito a prendere a suo tempo. Krueger sembra la pulsionalità che irrompe nell’individuo e che mina le fondamenta dell’assetto familiare. Nancy, infatti, non viene creduta dai genitori. La madre comincia a bere, quasi in una autoterapia contro un moto depressivo narcisistico per la fioritura della figlia. Il padre è sempre a lavoro: poliziotto non in grado di fermare la furia che minaccia la figlia e che stavolta è endopsichico. Una furia che minaccia anche lui: una sessualità dalla quale ci si deve allontanare. A Nancy non rimane che tentare di addentrarsi nel suo mondo interno e confrontarsi con le nuove spinte istintuali, destreggiandosi tra il lasciarsi prendere dal discontrollo e il farsi svegliare in tempo per non soccombere.
Krueger è la perdita dell’innocenza, il sessuale, che viene sepolto in cantina, ma che dal basso, dalle fondamenta, continua a perturbare. È l’incubo ricorrente della famiglia e che porta la buona solitudine dell’autonomia.
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